giovedì 18 luglio 2013

GRAZIE LAURA! - LA BOLDRINI (FINALMENTE) SULLA VERA PAR CONDICIO a cura di Rita Guidi

La Presidente della Camera Laura Boldrini considera "una scelta moderna e civile", quella della Rai di rinunciare a mandare in onda Miss Italia, una scelta per cui ha espresso "apprezzamento alla presidente Tarantola". Boldrini ne ha parlato a un convegno alla Camera del Lavoro di Milano su "l'immagine e il potere", che riguarda la condizione della donna. Boldrini ha ricordato che "solo il 2% in tv esprime pareri, parla. Il resto è muto, a volte svestito". Per questo apprezza la scelta su Miss Italia, perché "le ragazze italiane debbono poter andare in tv senza sfilare con un numero. Hanno altri talenti". Da qui la sua domanda provocatoria "è più grave che una donna debba togliersi i vestiti in tv o che si debba completamente coprire?". Secondo la presidente della Camera il no a Miss Italia è però solo "l'inizio". "Mi auguro - ha concluso - che faccia da calamita a tutte le altre tv e network". 


(ANSA)

martedì 16 luglio 2013

LE BUONE NOTIZIE - QUANDO IL CORDONE E' VERAMENTE UMANO a cura di Rita Guidi

Uno scudo di centinaia di uomini protegge le donne egiziane in piazza Tahrir. Questa la reazione della piazza nei giorni in cui le associazioni denunciano la violenza sessuale subita dalle donne che partecipano alla protesta


  (reuters)

mercoledì 4 luglio 2012

NON SE NE PUO' PIU' (3) - CONCLUSIONE

C'è poco da aggiungere. 
Di nuovo, solo le parole di Bartezzaghi:
"La cosa che fa impressione, in questo gioco (a volerlo chiamare cosi') è la sistematicità assoluta.All'inizio sembra una bella trovata, poi ci si stupisce del fatto che possa proseguire (e guardate che gli esempi realmente forzati sono pochissimi), alla fine sembra che non ci sia parola che non risponda alla regola, e infatti, in certi contesti, anche semplici, parole come donna, ragazza, femmina, amica, possono essere intese in modo equivoco".
Si'. Non c'è nient'altro da aggiungere.

giovedì 24 maggio 2012

NON SE NE PUO' PIU' (2) - Cambiamento? Non basta la parola...

Proseguiamo, come promesso questo interessante/illuminante elenco. Perchè, come diceva Nanni Moretti, le parole sono importanti...

Un uomo d'alto bordo: un uomo che possiede uno scafo d'altura
Una donna d'alto bordo: una mignotta

Un tenutario: un proprietario terriero
Una tenutaria: una mignotta

Un passeggiatore: un uomo che cammina
Una passeggiatrice: una mignotta

Uno steward: un assistente di volo
Una hostess: una mignotta (nella considerazione di molta parte del pubblico maschile degli aeroplani, o dei congressi)


Un uomo con un passato: un uomo cha ha avuto una vita, in qualche caso non particolarmente onesta, ma che vale la pena di raccontare
Una donna con un passato: una mignotta

Un maiale: un animale della fattoria
Una maiala: una (infedelissima) mignotta

Un cane: un amico fedele
Una cagna: una mignotta

Un lupo: un animale feroce
Una lupa: una mignotta

Uno squillo: il suono del telefono
Una squillo: una mignotta

Un maitre: un grande pittore, un intellettuale di riferimento
Una maitresse: una mignotta
                                                                                       
Un uomo da poco un miserabile da compatire
Una donna da poco: una mignotta (che pratica tariffe economiche)
(segue)
(alla prossima per qualche - amara? - conclusione)                                    

domenica 13 maggio 2012

NON SE NE PUO' PIU' (1) - Cambiamento? Non basta la parola...

 Abbiamo iniziato a camminare, sì.  Un passo avanti e due indietro, c'è molta strada da fare.
 Molte occasioni perdute. Per esempio? Per esempio insistiamo (insistono) a proporre cosciotti di ragazza accanto a Brune e Frisone (parliamo di mucche...) o tranci di prosciutto!!! 
E' successo a Cibus, dove, che peccato, ancora si prendono le misure alle standiste, si scelgono, si fotografano e si espongono!!!



Che peccato. Siamo certi che - a parte qualcuna che forse ha colto l'occasione per ampliare il portafoglio clienti del mestiere piu' antico del mondo - gran parte di loro meritava un ruolo diverso, poteva offrire un'immagine e una professionalità diversa. Magari accanto a ragazzi (almeno la par condicio!!!) che potevano ugualmente essere scelti e prescelti nel ruolo di standisti...
 E' tempo di cambiare. Ma è anche tempo di chiedere, di imporre il cambiamento. E' tempo di non accettare. Di dire no. 
Perchè ad essere confuse con una chianina o un cartoccio di prosciutto ci vuole niente. Solo una parola: come ci ricorda in questo elenco divertente (e drammatico...;)) Stefano Bartezzaghi, nel suo libro dei tormentoni dal titolo "Non se ne puo' piu'" (e mai titolo potrebbe essere piu' adeguato!!!)
 Citiamo:
Il clichè "Voglio essere rispettato come professionista e come uomo", voltato al femminile non suonerebbe alla stessa maniera...
Fateci caso:
Un cortigiano: un uomo che vive a corte

Una cortigiana: una mignotta
Un massaggiatore: un cinesiterapista
Una massaggiatrice: una mignotta
Un professionista: un uomo molto pratico del suo mestiere
Una professionista: una mignotta
Un uomo di strada: un uomo del popolo
Una donna di strada: una mignotta
Un uomo del popolo: uno schietto popolano
Una donna del popolo: una mignotta
Un uomo senza morale; un pragmatico
Una donna senza morale: una mignotta
Un uomo pubblico: un uomo in vista
Una donna pubblica: una mignotta
Un segretario particolare: un portaborse
Una segretaria particolare una mignotta
Un uomo facile: un uomo senza pretese
Una donna facile: una mignotta
Un intrattenitore: un uomo dalla conversazione divertente
Un'intrattenitrice: una mignotta
Un adescatore: un uomo che sa convincere gli altri
Un'adescatrice: una mignotta
Un uomo disponibile: un uomo gentile e premuroso
Una donna disponibile: una mignotta
Un uomo sportivo: un uomo che si tiene in forma
Una donna sportiva: una mignotta
Un cubista: un uomo che dipinge alla maniera di Picasso
Una cubista: una mignotta
(segue)

mercoledì 28 dicembre 2011

AL 2012! di Rita Guidi



 Un pensiero, una riflessione, una citazione perfetta per il Nuovo Anno.
 Un brindisi a un 2012 che ci apra gli occhi sull'orrore di ogni schiavitu'.
 Che ci aiuti a scegliere: di liberarcene.



"Quando vedo le parlamentari che dal loro burka di silicone si lanciano in crociate contro le donne che portano il burka di tela penso sempre, ..., che si tratta di due diverse prigionie accomunate dalla volontà di assecondare lo sguardo altrui. In un caso è desiderabile per le sue virtù una donna coperta, nell'altro - per altre virtù - una donna scoperta che risponda a certi criteri estetici dominanti. E' una subordinazione, una perdita di libertà in ogni caso. In verità la chirurgia estetica prima di seminare un certo gusto ha seminato, massicciamente, disgusto. Disprezzo per il proprio corpo avvertito come inadeguato al bisogno di consenso. "Il prodotto più importante dell'industria cosmetica è la vergogna di sé stessi"... I belli si guardano di più, in Cina con lineamenti occidentali si ottengono aumenti di stipendio fino al 30%. L'odio verso il proprio corpo, quello arrivato in dotazione dalla natura, è il prodotto di maggior successo esportato dall'occidente nei paesi in via di sviluppo."

da "Così è la Vita, Imparare a dirsi addio", Concita de Gregorio, Einaudi 2011.

venerdì 17 giugno 2011

DONNE E CAMMELLI



Un esotico adagio dice più o meno così:
“Sotto il sole del deserto, il cammelliere prepara i suoi piani. Lo fa anche il cammello”
Ragazze, spiace dirlo ma quel cammello siamo (anche) noi ;)…
Nessuna offesa, dài, perché non è solo un male: non lo è se ci accorgiamo di essere troppo spesso guidate e sfruttate da dei “cammellieri” (che eufemismo, eh?), e soprattutto non lo è se ci rendiamo conto che, appunto, i “piani” possiamo farli anche noi. Eccome.
 Perché è vero che qualcosa si muove, ed è vero che c’è una rivoluzione culturale e sociale profonda che sta crescendo dal basso (e di nuovo, ahimè, in basso ci siamo noi…;)).
 Lo ha ripetuto in occasione della presentazione del suo libro “Brutte notizie. Come l’Italia vera è scomparsa dalla tv” (Feltrinelli), Maria Luisa Busi.
Un incontro prezioso, con un volto noto del tg, che ha avuto la forza e il coraggio (tutto femminile?) di scegliere di continuare ad essere e fare la giornalista, e non la velina al servizio di un qualche cammelliere.
 “Non capisco perché in tv dobbiamo andare in giro in sottoveste anche a gennaio – ha sorriso la Busi – e nemmeno perché dobbiamo spendere quasi due minuti per parlare dei cigni intrappolati nel ghiaccio di uno zoo e riservare pochi secondi agli scioperi dei lavoratori della Sardegna. La Regione che conta quasi il 50% di disoccupati tra i giovani”.
 Non lo sapevate? E non sapevate che a L’Aquila ci sono ancora migliaia di persone senza casa e senza speranza? O che quelle costruite in  fretta a carissimo prezzo hanno già delle crepe? Certo, la Rete parla, anche se a gridare è il messaggio del “va tutto bene” “siete tutti felici”, insiste la Busi.
Se siete donne, poi… Avete le gobbe? Ai cammellieri non serve (né interessa) niente di più.