"La vita umana è breve, ma io vorrei vivere sempre"
Yukio Mishima
Questo blog non nasce solo dall'urgenza di un difficile momento storico, ma anche da una assoluta certezza, una profonda convinzione: che possiamo sempre fare qualcosa. Che ogni nostro gesto, ogni nostra scelta, ogni nostro si o no, non sono mai neutri, ma costruiscono ciò che abbiamo intorno. Il nostro mondo vicino e lontano.
"Quando una farfalla batte le ali a Tokyo, a New York piove"...: è il butterfly effect. Più che mai vero oggi, per i drammatici eventi che hanno colpito il Giappone. Un Paese lontano, oltre l'oceano, oltre altri continenti...Eppure possiamo fare qualcosa:
rendere onore alle vittime e agli eroi: ricordare le vite spezzate da questa apocalisse naturale, e pregare per chi la propria vita (ma per dissennate scelte umane) la sta mettendo ora in gioco;
aiutare: come chiede questa mamma italiana che ora vive in Inghilterra ma che ha cresciuto le sue figlie nell'orizzonte distrutto di Sendai.
Una donna racconta, ascoltiamola
Peter ed io abbiamo sempre riconosciuto che crescere le nostre figlie in Giappone per molti aspetti è stato un privilegio, ma la verità che sta affiorando poco a poco riguardo al numero dei dispersi, morti e soprattutto orfani, per me è particolarmente dura, sia per via dei bei ricordi che abbiamo, che per via della familiarità sviluppata nel tempo con le persone, i luoghi, con i modi di comportarsi, la cultura, la lingua e tutto il resto.
Per tutti questi motivi e con il cuore in mano ho pensato di mandarti questo link:
accompagnato dalla preghiera di prendere in considerazione la possibilità di mandare un po' di aiuto per i bambini, ovviamente se non l'hai già fatto.
I servizi giornalistici qui parlano spesso di e con Save the Children e sono arrivata alla conclusione che 1) fanno un buon lavoro e 2) anche io dovevo fare qualcosa. Ho cominciato adesso con i miei contatti in Italia e vedrò cosa posso fare qui.
Però, per favore, cerchiamo di pensare in positivo, alle possibilità, ai miglioramenti, al potenziale. D'accordo?
Ciao,
Ornella