lunedì 31 gennaio 2011

PUNTO E A CAPO

Naturalmente non siamo qui per piangerci addosso. Anzi. Parlare, denunciare, significa anche e soprattutto fare. Accorgersi che quell'immagine femminile falsata, fasulla, fuorviante che viene proposta da tv e tam-tam mediatici più o meno pruriginosi e subdoli, è ben lontana dalla realtà delle donne.

Basta guardarsi intorno. All'estero nulla di tutto questo: la Hunziker è stata duramente criticata perchè nello show del sabato sera d'oltralpe indossava un abitino ritenuto troppo succinto. Ma ovunque (ovunque) non esistono veline addobbate da festival del porno-show per...intrattenere i bambini in un gioco trasmesso in orari della cosiddetta fascia protetta (presente Mercante in Fiera?)...

Tutte le testimonianze del caso, le trovate nel sito www.ilcorpodelledonne.net di Lorella Zanardo. Un libro, anche, nato dalla necessità di ribellarsi alla situazione, ahimè, tutta italiana, e che suscitò nella Zanardo l'indignazione e lo stupore di chi - come lei - aveva vissuto a lungo all'estero.

Quindi? Punto e a capo. Proviamo a voltare pagina. Anzi, voltiamola proprio.
Con una serie di basta veri, concreti. (Mi vogliono vendere uno yoghurt non perchè fa bene ma perchè la ragazza della pubblicità ha una sesta di silicone? Non compriamolo)
Chiamando le cose con il loro nome, e soprattutto segnalandole a chi di dovere. (Hai ottenuto l'impiego perchè hai detto ok - mentre altre hanno detto no - ? Non sei "furba" e neanche una escort, sei solo una p...ed è bene che si sappia; e che si sappia anche il nome di chi - e come - ti ha assunto)
Facendo provare imbarazzo e vergogna a chi crede che siano leciti certi comportamenti (avete mai provato ad osservare con insistenza quei vecchi danarosi che hanno accanto - o abbordano - ragazze molto più giovani? Provate. E' divertente)

Insomma, proviamo a cambiare, a smetterla di farci del male. Adesso che finalmente si avverte disagio, stanchezza, rifiuto.  Proviamo a ripartire da noi, da dove eravamo rimaste.

sabato 29 gennaio 2011

CATTIVI MAESTRI (E PESSIME ALLIEVE)

 "La vita era molto più semplice  
quando onoravamo  il padre e la madre
invece di tutte le principali carte di credito"


Tra le affermazioni più sorprendenti (e che forse - ingiustamente - hanno fatto poco notizia) di una delle ragazze dell'O(r?)lgettina, c'è senz'altro questa:
"Ma io, quello che voglio veramente, è avere un futuro con una famiglia, dei figli..."

Ora. Saranno sul serio ragazze così ingenue??? O pensano davvero che siano quelle le basi per costruirsi una qualche sicurezza nel domani? Credono veramente che sia possibile "fare un sacco di soldi in qualsiasi modo" e poi, voilà, voltare tranquillamente pagina????

Insomma: cosa hanno spiegato loro papà e mamme (a parte come si fanno i bambini...)? o gli insegnanti o i "maestri" che bene o male avranno avuto intorno?  No, perchè sembrano cresciute a pane e lelemora!

Forse non hanno ascoltato, o forse non è stato loro detto che - meno che mai in un Paese come il nostro - "quel certo passato" non solo non viene dimenticato ma nemmeno perdonato. 
Che quel marchio infamante che si sono stampate dentro, è ben visibile e a fuoco anche fuori, sulla pelle. 
Bisognerebbe ricordarlo a chi - per un lavoro, per denaro, per una borsetta o per vanità - pensa che l'infamante e umiliante scelta  di (s)vendersi si concluda con un premio: con l'ottenere.
 Quello che impareranno è che invece il finale è uno solo: si perde. Faccia, coscienza, dignità. (Col tempo e...gli anni anche le carte di credito). Tutto.

venerdì 28 gennaio 2011

RIDIAMOCI SU?

  Alla richiesta di un commento al volo
 sulle tristemente note vicende "bunga-bunga",
Mara Carfagna ha risposto:
 "Ci sono ragazze disposte a tutto per ottenere qualcosa"
...

                                         ***

 Tra i tanti titoloni (anche on-line) in (tristemente bunga bunga argomento) uno poteva incuriosire:
 "MINETTI : NON SONO UNA MAITRESSE"
 Ma bastava entrare con un clic
"MINETTI: NON SONO UNA MAITRESSE DA QUATTRO SOLDI"


                                       ***
Non c'entra ma un po' si.
Racconta un'amica (non siliconata) di un battibecco con un uomo (?) con il quale si diceva stanca del tormentone di donne con air-bag ad ogni piè sospinto.
"E sai cosa mi ha detto? - conclude - Che certamente non sono una da calendari da camionista!
La cosa pazzesca è che pensava di  offendere!!!"

                                     ***

Generalmente Oddifreddi non ci piace perchè è freddo (;)
ma ogni tanto si può anche leggere
http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/?ref=HRER3-1

giovedì 27 gennaio 2011

SBLOGGA LA PAROLA

 Un antico adagio recita che chi tace acconsente. Quindi parleremo. Perchè vogliamo dire no a molte cose, e sì a molte altre. Perchè ci sembra che la condizione femminile attuale sia la peggiore di sempre, ma che proprio noi donne possiamo trovare - insieme - il modo di migliorarla.

Per questo nasce questo blog. Per commentare, riflettere, discutere, sorridere su quanto ci accade intorno. E per  essere consapevoli e partecipi di una realtà che possiamo decidere di accettare o meno.

Guardiamoci intorno, guardiamoci dentro.

Sblocchiamo questo silenzio che consente, anche se non acconsente.

Trasformiamolo in una sola voce.