lunedì 21 febbraio 2011

bocca di rosa

 Siamo certi che non fosse necessario avere una laurea (anche se di insegnanti sì, ne abbiamo incontrati davvero tanti)  per comprendere i motivi che hanno spinto tante persone (persone, donne e uomini, ragazzi e ragazze, intere famiglie) a ritrovarsi in piazza, il 13 febbraio scorso.
 Eppure, leggendo certi improbabili commenti alla manifestazione, verrebbe voglia di mettersi lì, a spiegare...

Per esempio, che non era una manifestazione contro la prostituzione (!) ... Sarebbe mai possibile scendere in campo contro il mestiere più vecchio del mondo? Categoria  tra l'altro, che (dimostrando di aver chiaramente capito), ha appoggiato la discesa in campo e in alcuni casi anche partecipato.

Ma, come si dice, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

O di chi non vuol capire.

  E per confondergli ancor più le idee, aggiungeremo che a noi piace Bocca di Rosa. La sua bellezza trionfante e spiegazzata, la chiarezza dei ruoli. Ci piace il canto estremo di Fabrizio De Andrè: la suggestione di una voce per cantare chi non ha voce.
E ci piace Roberto Vecchioni. La strana storia della sua vita. Questo inatteso ritorno.

L'uomo che per noi ha vinto davvero, dedicando la vittoria a tutte le donne, alla donna che ha amato da sempre. A sua moglie. Più trasgressivo di così...

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